Il quartiere Prati è un grande rione borghese adiacente al Vaticano e raccoglie vie importanti per lo shopping ma anche piccole chicche da scoprire. Per esempio, non molti sanno che, a pochi passi dalla sede Rai di viale Mazzini, al quarto piano di un palazzo popolare degli anni 20 in via Oslavia è stata aperta al pubblico la casa museo di Giacomo Balla, pittore, scultore e scenografo futurista che ne ha fatto un concentrato di colori e creatività. La visita è esclusivamente su prenotazione e solo per poche persone per volta.
Al quarto piano di un palazzo popolare degli anni 20 in via Oslavia è stata aperta al pubblico la casa museo di Giacomo Balla, pittore, scultore e scenografo futurista che ne ha fatto un concentrato di colori e creatività
Per chi non lo conoscesse Giacomo Balla è stato insieme a Boccioni e Carrà il fondatore del Manifesto dei pittori Futuristi nei primi del novecento. In questa casa dove ha vissuto con la madre prima e la moglie e le due figlie poi, ha sperimentato la sua arte riportandola in tutti gli arrendi, le suppellettili, gli oggetti e i tessuti di ogni stanza e che le figlie, anch’esse pittrici, hanno conservato fino ai primi anni 90.
Non vi aspettate una casa lussuosa, ma una casa creativa ideata con i pochi mezzi a disposizione, a volte di recupero, di un’artista di estrazione popolare.
Entrati nell’angusto corridoio si respira subito arte con le pareti decorate, i mobili ingegnosamente realizzati, i tessuti patchwork, le lampade a soffitto come piccole nuvole trasparenti, le ceramiche dipinte e naturalmente i suoi quadri futuristi. La macchia di colore è forte e viene stemperata ogni tanto dalle decorazioni e i quadri di Elica e Luce, le due figlie romantiche che dipingevano fiori e paesaggi ancestrali.
Un piccolo scrigno nel cuore di un quartiere diventato convulso, dove fermarsi ad ammirare la bellezza e fare un rewind che ti riporta indietro di un secolo.