Tra i vicoli di una Roma che sembra essersi fermata, si scoprono vecchie botteghe di antichi mestieri in via di estinzione. Passeggiando nel rione Borgo, tra San Pietro e Castel Sant’Angelo, per esempio,
un’arte preziosa e sconosciuta come la doratura riporta allo splendore antiche cornici, candelabri e decorazioni di ricchi edifici papalini e palazzi nobiliari.
All’interno di una bottega si scorgono fregi ossidati, pareti stracolme di cornici dorate di ogni tipo, imponenti candelabri che hanno visto saloni imbanditi a festa nelle ricche case borghesi.
Molti i pezzi d’arte sacra, d’altronde ci troviamo a due passi dalla Città del Vaticano e qui i vecchi palazzi popolari racchiudono residenze clericali molto ben nascoste.
Gli anni d’oro di una Roma rinascimentale risaltano accatastate in un angolo insieme a foglia oro, lacche e strumenti del mestiere. Poco più in là due ritratti sconosciuti che aspettano di essere incorniciati e un sontuoso mobile, presumibilmente del ‘700, con fregi in vista appena stuccati che aspetta il suo turno un po’ impolverato.
L’arte della doratura è considerata un’arte minore del restauro ma nasconde tutto il suo fascino nel recupero minuzioso di una storia senza tempo.
Le piccole botteghe celano preziosi tesori nella loro sobrietà, segreti inenarrabili rimasti sospesi nel loro mistero.